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La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)

663210
Dossi, Carlo 14 occorrenze
  • 1879
  • Stab. Tip. Italiano DIRETTO A L. PERELLI - Ditta Libraria di NATALE BATTEZZATI
  • prosa letteraria
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La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)

si scolorasse nel pallor dei lor visi, o dai delitti di passione affilati, o fatti ottusi da que' di abitùdine. Nè i cìnici motti di alcuno, nè i

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il Nebbioso trovò la ragazza con gli occhi infocati ... - O tu - gli diss'ella sospirosamente - mi han raccontato una storia di orrore, la storia di

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: «O Madre, o Madre, dalle tue profonde vìscere, alziamo lamentoso il canto. Tu, spento sole, con feconda morte, ànima e forma a noi sùsciti e cibi. E

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innamorate si fùsero in un lunghìssimo bacio. - È amore, questo? - dimandò Forestina in uno sbàttito di voluttà, pinta la guancia di porpurea vergogna. - O

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, impediti; in lontananza poi, sei o sette, già svegli, già in piedi - i più sobri e forse i più scellerati. Ed è verso costoro che Gualdo il Beccajo

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l'hai tolto. Tu mi adescasti, o maliarda, a sospirar la catena, me l'apprendesti a portare, mi hai piegato a baciarla. Per tè, conobbi il sapor del

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più che o brughiera o moriccia. Dunque, s'ebbe la pace. Pur non bastava. Fondamenta e muraglie dimandàvano un tetto. Occorreva che la pace durasse, e

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latte; che fà dalla selce spicciare l'aqua e scintillare il fuoco, che fà dalla gleba spuntare la rosa e dalla rosa il miele ... È il Dio, o mia bimba

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simpatìa, perfino di assentimento. E Gualdo avrebbe anche assentito, se non avesse potuto ancor dire: - È tardi, o Nebbioso. Mia figlia è già ad altri

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sul ciglio ... per aggiustarsi un non scomposto cernecchio, o il fazzoletto sul fronte ... per asciugarsi un non spuntato sudore. E spesso, egli

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aguzzini, scorgèvano i fabbri delle armille ingegnose di cui portàvano ancora le lividure, o i pensatori, Falàridi per filantropìa, di quelle càrceri mute

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devote a cuori, non di lepre o di lupo. --- In questa calma da temporale, si trascinàrono cinque mesi. Già si attendeva la messe dai campi, e Gualdo

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si lasciò cadere, o piuttosto, trovossi a ginocchi presso della giacente, e lievissimamente toccò con le sue le pàllide labbra di lei, dove il bacio

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... Ma errò. Egli si vide perduto, lasciò cadere il fucile e si volse, cercando la fuga. - Ferma! - vociò terribilmente il Beccajo - ferma! o ti

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